L’acquisto di uno o più macchinari, così come di attrezzature tecniche e beni strumentali, rappresenta un’operazione molto importante per l’economia complessiva di un’azienda ed in particolar modo per il ciclo produttivo. Anche per questo, il Governo ha vagliato una serie di incentivi ed agevolazioni, per favorire questo genere di investimenti e, di conseguenza, lo sviluppo del comparto industriale dell’economia nazionale.
Cos’è la Nuova Sabatini
Quando si parla di ‘Nuova Sabatini’ si fa riferimento ad un’agevolazione – denominata ‘Beni strumentali’ – approntata dal Ministero dello Sviluppo Economico “con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese“, come si apprende dal sito ufficiale del dicastero. La misura ha come obiettivo quello di promuovere l’acquisto di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali a scopo produttivo, software e tecnologie digitali per incentivare lo sviluppo economico ed industriale delle imprese.
A chi si rivolge e chi può essere ammesso
La ‘Nuova Sabatini’ si rivolge alle micro imprese ed alle PMI, ossia alle piccole e medie imprese. Affinché queste abbiano diritto alle agevolazioni previste dalla misura, alla data di presentazione della domanda devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
- regolare costituzione ed iscrizione presso il Registro delle Imprese o presso il Registro delle Imprese di Pesca;
- essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, ovvero non devono trovarsi in regime di liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
- non risultare tra “i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea“;
- non essere imprese in difficoltà;
- avere una sede in uno Stato Membro dell’Unione Europea (purché provvedano ad aprire una sede operativa in Italia).
Le aziende che possono richiedere le agevolazione possono appartenere a qualsiasi settore economico, inclusi la pesca e l’agricoltura. Sono invece escluse le aziende che operano in ambito finanziario, assicurativo e, come riporta il portale di riferimento del MiSE, “attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione“.
Come funziona
Gli incentivi messi a disposizione dal Ministero riguardano soltanto beni, macchinari ed attrezzature nuovi, ossia le “spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile“. La misura non è applicabile a beni e fabbricati usati o rigenerati. In aggiunta, i beni devono essere in grado di funzionare autonomamente, in quanto non è “ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito“.
Nello specifico, la ‘Nuova Sabatini’ predispone finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese erogati da istituti bancari ed intermediari finanziari che abbiano aderito all’Addendum alla convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A. Il finanziamento deve avere una durata massima pari a cinque anni; può avere una consistenza compresa tra i ventimila ed i 4 milioni di euro, deve essere usato interamente per affrontare gli investimenti ammissibili e può essere coperto fino all’80% dal ‘Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese’. Il contributo del Ministero è erogato ad un tasso del 2.75% per gli investimenti ordinari e 3.575% per gli investimenti destinati alle tecnologie digitali.
L’impresa che intenda beneficiare delle agevolazioni ministeriali deve presentare alla banca, od all’intermediario finanziario, la domanda di accesso al contributo ministeriale, allegando la documentazione che attesti il possesso di tutti i requisiti necessari. Per fare ciò è necessario un apposito modulo, scaricabile in formato PDF dal sito mise.gov.it. Il documento va poi compilato in ogni sua parte e firmato, prima di essere inviato all’istituto bancario od all’intermediario tramite un indirizzo di posta elettronica certificata. Questi avranno poi il compito di esaminare la domanda, valutandone la legittimità (ossia determinando se il richiedente ha effettivamente diritto all’agevolazione ministeriale).
Nel caso in cui la richiesta sia valida e venga accolta, il Ministero comunica la disponibilità delle risorse destinate all’agevolazione, che possono coprire una parte o la totalità dell’investimento. La banca – o l’intermediario – erogano l’incentivo tramite provvista (in un unica soluzione o entro trenta giorni, in caso di leasing); contestualmente, il beneficiario dell’incentivo, tramite una procedura completamente digitalizzata, produce una dichiarazione che attesta l’avvenuta ricezione del contributo.
Perché scegliere l’usato
L’acquisto di macchinari ed attrezzature usati rappresenta spesso la soluzione migliore o più facilmente percorribile per un’azienda che, non avendo diritto ad agevolazioni come quelle previste dalla Nuova Sabatini, voglia ottimizzare il budget a disposizione per questo tipo di spesa. Il principale vantaggio offerto da questo tipo di soluzione è, naturalmente, di natura economica: rispetto ad un prodotto nuovo di fabbrica, un macchinario usato – anche relativamente poco – presenta un prezzo d’acquisto decisamente inferiore. Ciò si ripercuote positivamente sulla gestione delle risorse economiche a disposizione dell’impresa, che può utilizzare le somme risparmiate acquistando altri macchinari oppure investendo le proprie risorse in altri ambiti rilevanti per lo sviluppo dell’attività aziendale.
Anche la ricerca, e l’acquisto, di macchinari industriali passa attraverso il web. Registrandosi a portali specializzati in aste online come Logic Bid, è possibile consultare l’elenco delle gare in corso per individuare il prodotto che meglio si presta a soddisfare specifiche esigenze tecniche, logistiche ed economiche. L’iscrizione al portale è gratuita e può essere effettuata sia in qualità di privato sia di azienda (in entrambi i casi, in fase di registrazione è necessario indicare il nome di una ditta poiché, in caso di vittoria d’asta, in fattura verrà riportato il nome indicato).
Una volta completata la fase di registrazione, per partecipare ad un’asta e provare ad acquistare l’articolo di proprio interesse, è bene prestare attenzione ad alcuni fattori. In genere, i macchinari usati provengono da aziende dismesse o coinvolte in un profondo processo di ristrutturazione interna; per tanto, la prima cosa da fare è valutare se il rapporto qualità prezzo è davvero conveniente oppure no. Allo stesso modo, è necessario valutare l’aspetto logistico, ossia se e come l’attrezzatura o il macchinario possono essere collocati all’interno dei locali dell’azienda; infine, è bene documentarsi il più possibile sulle reali condizioni del macchinario, così da evitare inconvenienti che potrebbero comportare una spesa ulteriore, neutralizzando il margine di risparmio assicurato dall’acquisto di un articolo di seconda mano.
Dal punto di vista tecnico, per partecipare all’asta online è necessario – come in un qualsiasi altro tipo di asta – accettare i termini e le condizioni di vendita; fatto questo, si può presentare un’offerta che si ritiene congrua rispetto al valore dell’oggetto. Nel caso delle aste online, è necessario accertarsi di aver ricevuto conferma dell’invio dell’offerta; in caso la comunicazione non arrivasse, è possibile che l’importo dell’offerta sia stato digitato in maniera errata oppure sia inferiore al prezzo di riserva, ossia la cifra minima che il venditore è disposto ad accettare (che non sempre coincide con la base d’asta).