Quali sono le presse, come funzionano a cosa servono
Le presse sono macchinari industriali utilizzati in svariati contesti e necessari a diversi tipi di lavorazioni. A seconda della destinazione d’uso ve ne sono di varie tipologie ma esse possono essere distinte anche in base al meccanismo di funzionamento. Vediamo di seguito tutto quello che c’è da sapere in merito, dalle specifiche tecniche alle modalità di acquisto.
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Cos’è una pressa
In linea generale, una pressa è un utensile oppure un macchinario deputato alla compressione di oggetti e materiali di vario tipo. Le presse possono essere impiegate in una vasta gamma di lavorazioni, sia preparatorie che di rifinitura. A differenza di quanto si possa pensare, i vari procedimenti di pressatura non sono finalizzati soltanto a deformare plasticamente un certo oggetto o una data quantità di materiale lavorabile; molto spesso le presse industriali vengono utilizzate per produrre componenti da utilizzare in cicli di lavorazione ed assemblaggio.
Dal punto di vista tecnico, ogni pressa si caratterizza per degli elementi peculiari. La struttura meccanica è legata al meccanismo di funzionamento (non tutti i macchinari hanno la pompa dell’olio perché non tutte sfruttano il medesimo principio) ed al tipo di materiale da lavorare: alcuni richiedono potenze maggiori di altri e, di conseguenza, il motore che aziona la pressa deve essere in grado di sviluppare la potenza necessaria. Non va sottovalutato l’oggetto da inserire nella pressa: i piani di lavoro devono essere adeguati alle dimensioni della lastra o del pezzo da lavorare.
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Quali sono le presse
Sono diversi i fattori in base ai quali le presse possono essere identificate e catalogate: il meccanismo di funzionamento, la tecnica di compressione, le specifiche di costruzione e il tipo di materiale che sono in grado di lavorare. I principali tipi di presse sono:
- Presse meccaniche: fanno parte di questo tipo di macchinario le presse a piani, quelle a rulli, le presse rotative e quelle a moto alternato. Si definiscono meccaniche perché la parte deputata alla fase di pressione o compressione è azionata meccanicamente per mezzo di un motore elettrico.
- Presse idrauliche o oleodinamiche. Questo genere di pressa viene così chiamato perché sviluppa la forza necessaria ad implementare la pressione grazie allo scorrimento di un fluido, costituito nella maggior parte dei casi da olio idrodinamico. Il principio alla base del funzionamento delle presse idrauliche è molto semplice, ed obbedisce alla Legge di Pascal: un motore elettrico aziona una pompa che invia l’olio al pistone; questi spinge la superficie (una piastra) contro l’oggetto o il materiale da pressare; la pressione di esercizio viene regolata, per motivi di sicurezza, per mezzo di una valvola.
- Presse idroformatrici utilizzano l’acqua come mezzo per esercitare la pressione. Un pistone spinge il liquido all’interno di un sistema chiuso (una camera di pressatura) dove il materiale da pressare viene spinto contro uno stampo e deformato dalla pressione dell’acqua in entrata.
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Dove si usa una pressa
Gli ambiti di utilizzo delle presse sono, come già accennato, molteplici. Questo perché ciascuno dei tipi di pressa appena descritto può essere impiegato in svariati tipi di lavorazioni. Uno di questi è, ad esempio, lo stampaggio delle lamiere. Si tratta di una lavorazione particolarmente diffusa nel settore automobilistico, dove viene utilizzata per la produzione dei telai e delle carrozzerie delle autovetture. Naturalmente, a seconda del tipo di stampaggio, varia anche il tipo di pressa: se la lastra deve essere lavorata una sola volta, verrà impiegato il macchinario adatto ad effettuare quel tipo di lavorazione (in relazione alla complessità della stessa ed al materiale della piastra da pressare).
Qualora invece il procedimento di lavorazione sia più complesso, perché prevede che lo stesso pezzo venga modificato più volte, è possibile utilizzare più presse in linea o in successione, ciascuna deputata alla realizzazione di una specifica fase di lavorazione. I macchinari possono essere coadiuvati da componenti robotizzati che spostano la lamiera e la posizionano nella maniera corretta per il successivo stadio di pressatura.
Le presse possono essere impiegate anche per l’incollaggio di due superfici tra loro. Le due parti da fissare sono spinte l’una contro l’altra da due piastre: una è fissa, l’altra è mobile ed azionata da un sistema meccanico oppure oleodinamico. Altro settore dove è possibile l’impiego di una pressa industriale è la fucinatura dell’ottone; si tratta di un tipo particolare di pressa, che lavora materiale fuso ad alte temperature e risulta particolarmente diffuso nella produzione di rubinetti e raccordi per tubazioni.
Ricapitolando, le presse industriali meccanizzate vengono utilizzate in tutti i settori in cui il processo di lavorazione preveda almeno una fase di pressatura, compressione o stampaggio di materiali (quasi sempre metallici) propedeutici alla realizzazione di un pezzo finito o destinato ad essere ulteriormente lavorato.
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Acquistare una pressa usata
Le imprese che hanno bisogno di acquistare una pressa industriale possono rivolgersi ai produttori specializzati ed acquistare un macchinario nuovo. In alternativa possono rivolgersi al mercato dell’usato, alla ricerca dell’occasione giusta per coniugare qualità e costi ragionevoli. La discriminante fondamentale in questo genere di valutazione è rappresentato dal budget a disposizione: un prodotto di seconda mano consente di ottimizzare le risorse, risparmiando sulla spesa di acquisto, e dirigerne una parte verso altri settori dell’azienda.
In tal senso, non bisogna sottovalutare le possibilità offerte dal web e dalle aste online dove vengono messi in vendita macchinari e attrezzature provenienti da attività in dismissione o in ristrutturazione.
Per acquistare una pressa usata all’asta online è necessario utilizzare siti web specializzati come Logic Bid. Portali di questo tipo mettono in vendita, tramite asta, macchinari, attrezzature ed altri prodotti offrendo un servizio di intermediazione a tutela del potenziale acquirente. Il primo passo per acquistare tramite un’asta digitale è quello di registrarsi al sito, creando un profilo che riporti i dati di identificazione dell’utente e il nome dell’azienda (che verrà riportato in fattura in caso di aggiudicazione della gara d’asta). Completata la fase di registrazione, l’utente si mette alla ricerca dell’oggetto che meglio risponde alle proprie esigenze, sia dal punto di vista tecnico che economico e, qualora lo ritiene opportuno, decide di formalizzare un’offerta. È importante che il potenziale acquirente prenda visione delle eventuali condizioni di partecipazione all’asta: talvolta, infatti, è necessario il pagamento di una caparra che poi verrà restituita all’offerente qualora questi non riesca ad aggiudicarsi l’articolo per il quale ha offerto.
Il sistema di gestione dell’asta online invia un messaggio di conferma all’indirizzo di posta elettronica indicato durante la registrazione; se tale messaggio non dovesse arrivare, è possibile che la cifra non sia stata digitata correttamente oppure è risultata inferiore al prezzo di riserva (sempre maggiore rispetto alla base d’asta iniziale) imposto dal venditore. Qualora non si sia verificata nessuna delle ipotesi precedenti, è consigliabile contattare l’assistenza tecnica.