Cos’è PagoPA e come si utilizza
La moneta digitale e i metodi di pagamento online sono sempre più diffusi, tanto in ambito privato quanto nel settore pubblico. I vantaggi di entrambi consistono principalmente nella portabilità, ossia nella possibilità di essere utilizzati anche attraverso dispositivi mobili e applicazioni. I pagamenti digitali, e i relativi sistemi di gestione e implementazione degli stessi, possono essere effettuati praticamente ovunque, consentendo un notevole risparmio di tempo e talvolta anche di denaro, dal momento che spesso si evitano commissioni e costi aggiuntivi. Per alcuni pagamenti da corrispondere alla Pubblica Amministrazione è possibili utilizzare pagoPA: vediamo in seguito di cosa si tratta.
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Cos’è PagoPA
Come si legge sul sito di riferimento (www.pagopa.gov.it), “pagoPA non è un sito dove pagare, ma una nuova modalità per eseguire tramite i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti, i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione in modalità standardizzata“. Nello specifico, pagoPA è un sistema per effettuare pagamenti elettronici verso qualsiasi ente della Pubblica Amministrazione (come ad esempio il pagamento del bollo auto alla regione od alla provincia autonoma che esige il tributo).
Per quanto concerne l’aspetto normativo, gli enti che fanno parte della Pubblica Amministrazione aderiscono al sistema pagoPA per legge (ed in particolare per le disposizioni dell’articolo 5 del Codice dell’Amministrazione Digitale) mentre gli istituti bancari e i PSP (Prestatori di Servizi di Pagamento) non sono obbligati dalla normativa ad adottare questo sistema di gestione dei pagamenti ma possono farlo su base volontaria, decidendo anche per quali servizi renderlo disponibile (addebito su conto corrente, carte di credito, etc.).
Il Codice definisce il sistema poi denominato pagoPA come “una piattaforma tecnologica per l’interconnessione e l’interoperabilità tra le pubbliche amministrazioni e i prestatori di servizi di pagamento abilitati” messa a disposizione dall’AgID. La verifica della posizione debitoria effettuata dal sistema è in grado di prevenire l’erogazione di pagamenti non dovuti; inoltre, il sistema non prevede la possiiblità di riscuotere crediti maturati nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni.
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Come funziona
Il sistema pagoPA funziona in maniera piuttosto semplice. Non è un sito dove effettuare un particolare pagamento ma un’infrastruttura digitale di gestione dello stesso. Per tanto, quando bisogna versare un tributo o corrispondere una tassa verso un ente della pubblica amministrazione, la transizione viene gestita dal sistema tramite il cosiddetto “Nodo dei Pagamenti-SPC“, ovvero la “piattaforma tecnologica per l’interconnessione e l’interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni e i Prestatori di Servizi di Pagamento” gestito dall’Agenzia per l’Italia Digitale.
Il cosiddetto “ciclo di vita del pagamento” inizia con il manifestarsi della necessità di estinguere un debito verso un ente della Pubblica Amministrazione entro una determinata scadenza. L’ente creditore è obbligato, per legge, ad indicare gli estremi per il pagamento elettronico degli importi dovuti e ad indirizzare l’utente verso la pagina web appositamente dedicata al pagamento online. Esempio: se bisogna pagare una multa, l’ente che deve riscuotere l’importo (il Comune) deve mettere a disposizione degli utenti una specifica pagina web per effettuare il pagamento. La pagina dovrà esporre il logo pagoPA per certificare l’utilizzo del sistema di gestione del pagamento che funziona sia tramite applicazione sia tramite i siti web dell’ente deputato alla riscossione o dell’istituto che eroga il servizio di gestione del pagamento. In altre parole, il sistema prende in carico l’operazione sia se si effettua quest’ultima tramite un app sul proprio cellulare (come ad esempio quella della propria banca) oppure se la transizione viene avviata direttamente dal sito dell’ente creditore.
Successivamente, il sistema genera un IUV, ossia l’Identificativo Unico di Versamento; si tratta di un codice che identifica l’operazione. La generazione dell’IUV è affidata ad un punto di generazione che viene definito come “qualsiasi entità, facente parte o meno dell’organizzazione dell’Ente Creditore, incaricata da questo di associare un codice IUV ad un unico pagamento presente nell’archivio dei pagamenti“. L’IUV è un codice strutturato in tre parti: Codice di segregazione, IUV base e IUV check-digit. Altra informazione che l’ente creditore è chiamato a fornire è la causale di pagamento, indicata sotto forma di sigla alfabetica che precede l’IUV.
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Come pagare con PagoPA
Effettuare un pagamento con pagoPA è molto semplice; non vi è alcuna particolare procedura da seguire. Basta utilizzare i canali di pagamento digitale più comuni (applicazioni per dispositivi cellulari o siti web) e seguire le indicazioni per effettuare tutti i passaggi necessari. La differenza rispetto ad altre forme di pagamento online (come ad esempio l’acquisto di un prodotto su un sito di e-commerce) consiste nel fatto che l’utente deve autenticarsi.
Ciò significa che prima di autorizzare il pagamento, è necessario inserire i propri dati identificativi (come ad esempio username o password del proprio conto corrente bancario o postale o del profilo personale sul sito dell’ente deputato alla riscossione) oppure lo SPID, l’identificato gestito dal Sistema Pubblico di Identità Digitale (che può essere richiesto al sito spid.gov.it). Una volta inseriti i dati, se questi sono congruenti con quelli già registrati nel sistema, il pagamento viene autorizzato. Quando il trasferimento dei fondi è stato completato, l’utente riceve una comunicazione di conferma – o una ricevuta di attestazione vera e propria – via e-mail, contenente gli estremi di identificazione del pagamento, la data in cui è stato effettuato, l’importo (con relative commissioni di pagamento). È possibile pagare con pagoPA anche attraverso altri canali, come ad esempio il POS oppure gli sportelli ATM degli istituti bancari convenzionati e, più in generale:
- presso le agenzie della propria banca;
- utilizzando l’home banking del proprio istituto bancario (dove si trovano i loghi CBILL o pagoPA);
- presso gli sportelli ATM della propria banca (se abilitati);
- presso i punti vendita di SISAL, Lottomatica e ITB;
- presso le Poste, se il canale è attivato dall’Ente Creditore che ha inviato l’avviso.
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Tipi di pagamento possibili
Il sistema di pagamento elettronico pagoPA consente agli utenti che lo utilizzano di pagare tasse, tributi, utenze, quote associative, rette di vario genere, bolli e qualsiasi altra spettanza verso gli enti della Pubblica Amministrazione, siano essi centrali o locali. I pagamenti digitali gestiti da pagoPA posso essere diretti anche ad altri tipi di soggetti, come ad esempio le aziende a partecipazione pubblica, gli istituti scolastici, le Aziende Sanitarie Locali o le università.
“Con il sistema pagoPA” – come riporta il sito ufficiale – “si possono fare pagamenti verso tutti gli Enti della Pubblica Amministrazione, tutte le società a controllo pubblico e verso società private che forniscono servizi al cittadino purché aderiscano all’iniziativa“. Non è possibile, invece, pagare l’F24 con il pagoPA fin quando tale strumento di pagamento non verrà integrato nel sistema.
Tramite il circuito pagoPA è quindi possibile pagare, tra gli altri:
- il bollo auto (tassa regionale per il possesso di un veicolo);
- una sanzione amministrativa (multa per violazione del Codice della Strada);
- un bonifico bancario o un bollettino postale;
- un versamento con carta di credito o debito.