Cos’è la lappatura dei metalli, a cosa serve e come si effettua
In molte lavorazioni industriali è necessario, nelle fasi intermedie o finali di un processo di produzione, rifinire adeguatamente il pezzo, in modo tale che possa essere completato o destinato ad una fase successiva, che possa prevedere anche un’ulteriore lavorazione o il semplice assemblaggio all’interno di un apparato più complesso. Per diverse ragioni, non solo di natura estetica ma anche tecnica, molto spesso la rifinitura consiste nella eliminazione delle irregolarità superficiali per mezzo di strumenti e procedimenti appositi; uno di questi è la cosiddetta “lappatura” (“lapping” in inglese).
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Cos’è la lappatura
Secondo la versione online dell’enciclopedia Treccani, la lappatura è una “lavorazione di finitura di precisione della superficie di un pezzo, eseguita a mano o con lappatrice, dopo una rettifica effettuata con tolleranze molto ristrette“.
Da ciò è facile desumere che il processo di lappatura (noto anche come “lapidatura“) è un’operazione di rifinitura superficiale riservata agli oggetti metallici, in vetro, in plastica o in ceramica. In sintesi, si tratta di un tecnica di levigatura specifica, che trova applicazione in numerosi ambiti industriali, come ad esempio il settore automobilistico o la meccanica di precisione. Più in generale, questa lavorazione si rende necessaria in ogni contesto in cui una determinata componente deve possedere determinate caratteristiche di rifinitura, come ad esempio i cilindri e i pistoni del motore di un’auto, le cui superfici devono essere perfettamente levigate per assicurare la miglior funzionalità di esercizio possibile; in alcune lavorazioni meccaniche del metallo può servire ad eliminare le creste rimaste dopo la rettifica del pezzo lavorato anche con margini di tolleranza particolarmente esigui (nell’ordine del millimetro).
Altro esempio di lappatura è quello che si ha nel campo dell’elettronica, dove questa lavorazione viene effettuata sui dissipatori dei computer per rendere la loro superficie il più liscia possibile e migliorarne il rendimento. In alcuni casi, utilizzando materiali abrasivi specifici, è possibile ottenere tramite la lappatura, una superficie a specchio. Effettuata quasi sempre a mano, la lapidatura trova applicazione anche nella gioielleria.
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Come si effettua
La lappatura può essere effettuata sia a mano sia per mezzo di un apposito macchinario utensile, ossia la lappatrice. Il procedimento è, di base, piuttosto semplice e consiste nel trattare la superficie da levigare con un composto (lapping compund) formato da una base, di consistenza acquosa oppure oleosa (che assolve anche una funzione refrigerante), e una componente abrasiva. Quest’ultima può essere costituita da materiali quali polvere di diamante, carburo di boro o di silicio, ossido di alluminio (tutti adoperati in ambito industriale); l’applicazione avviene manualmente o per mezzo di un macchinario che utilizza un supporto (il lapidello) che è di metallo tenero, come ad esempio il rame, la ghisa oppure l’ottone.
La lapidatura manuale richiede molto tempo ed è adatta solo a lavori di rifinitura da effettuare su superfici poco estese. Dopo il trattamento levigante, si procede alla lappatura, utilizzando una soluzione acquosa o oleosa con cui trattare tutta l’area da lavorare; questo passaggio può essere effettuato con un pezzo di tela o di panno pulito. Lo step successivo consiste nella lappatura vera e propria, ossia la rifinitura rispetto al trattamento precedente: aiutandosi con un piccolo utensile (una sorta di lucidatrice in miniatura), si procede a trattare tutta la superficie con il componente abrasivo, da scegliere in base all’effetto finale che si vuole ottenere.
Per quanto concerne la lappatura metalli di tipo industriale, il processo viene implementato per mezzo del macchinario utensile chiamato lappatrice, in grado di effettuare il procedimento descritto in precedenza su larga scala, trattando in tempi brevi superfici ampie nell’ambito di processi di lavorazione industriale.
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Cos’è la lappatrice e come acquistarla
La lappatrice (o lapidatrice) è il macchinario industriale per effettuare la lappatura. In commercio ne esistono di vari tipi, che si distinguono per forma e dimensioni a seconda del tipo di lavorazione che devono effettuare. Quelle più compatte sono portatili, possono essere collocate su qualsiasi piano di lavoro e sono destinate al trattamento di pezzi e oggetti molto piccoli (gioielli e meccanismi di precisione). Le lappatrici di dimensioni maggiori, invece, sono macchinari fissi e sono dotate di un piano di lavoro più esteso perché progettate per lavorare pezzi più grandi o superfici più ampie.
Sia le lappatrici orizzontali sia quelle verticali sfruttano un modulo formato da un albero all’interno del quale sono alloggiate una serie di spazzole cosparse del materiale abrasivo da utilizzare per la lavorazione della superficie del pezzo da lappare. L’albero ruota (o meglio, ruota attorno al proprio asse e contemporaneamente effettua un movimento rettilineo) ad una determinata velocità, esercitando una pressione sufficiente sull’oggetto da lavorare, tale ad appianare le irregolarità ma non tanto da intaccarne l’integrità.
Come altri macchinari utensili, soprattutto se destinati a contesti professionali ed industriali, le lappatrici possono essere comprate attraverso diversi canali. Nel caso in cui si intenda acquistare un esemplare nuovo, è bene rivolgersi alle aziende produttrici od ai rivenditori specializzati. Naturalmente, è anche possibile acquistare un macchinario in buone condizioni di seconda mano, approfittando delle diverse occasioni offerte dal web per mezzo delle aste giudiziarie online. Questo particolare tipo di asta mette in vendita macchinari provenienti da aziende in dismissione o in ristrutturazione e viene gestito da portali specializzati come Logic Bid che hanno un’apposita sezione dedicata agli articoli del settore meccanico in vendita.
Acquistare all’asta online è piuttosto semplice. Il primo passo da compiere è quello di registrarsi sul portale che gestisce la gara, fornendo un servizio di intermediazione (il sito non possiede gli articoli all’asta). L’utente deve indicare anche il nome di un’azienda che verrà riportato nella fattura di pagamento dell’articolo in caso di aggiudicazione dello stesso. Esaurite le formalità di rito, il potenziale acquirente può dedicarsi alla ricerca del macchinario o dell’oggetto che più soddisfa le proprie esigenze, non solo dal punto di vista economico ma anche tecnico e qualitativo. Prima di formulare un’offerta, è bene prendere visione delle condizioni di partecipazione alla gara d’asta che possono includere il versamento di un deposito cauzionale (si consiglia di leggere accuratamente anche le eventuali modalità di restituzione in caso di mancata aggiudicazione dell’asta). Fatte tutte le valutazioni del caso, l’utente può procede alla formalizzazione della propria offerta, inserendo nell’apposito campo la cifra che ritiene congrua per l’acquisto dell’articolo. Se l’offerta è stata accettata, all’utente viene inviata una comunicazione di conferma via e-mail, allo stesso indirizzo indicato in fase di registrazione. In assenza di tale comunicazione, è possibile che l’importo non sia stato digitato correttamente oppure che sia risultato inferiore al prezzo di riserva imposto dal venditore. Qualora nessuna delle due ipotesi spieghi il mancato recapito della mail di conferma, è necessario contattare il servizio di assistenza del portale per risolvere il problema.