Con l’espressione “officina meccanica” si identificano tutte quelle attività che riguardano la costruzione o la riparazione di apparati meccanici o la produzione di componenti meccaniche. Per tanto, un’officina meccanica può occuparsi di un gran numero di lavorazioni differenti benché le più diffuse siano quelle per la lavorazione dei metalli e le autoriparazioni.
• Perché aprire un’officina meccanica
I motivi per i quali avviare un’officina meccanica possono essere molteplici. I fattori da tenere in considerazione in tal senso sono sia di natura economica sia di tipo logistico.
Da un lato, infatti, un’officina meccanica può diventare un’attività molto redditizia. Le lavorazioni meccaniche sono particolarmente richieste e provengono da svariati settori, per lo più di carattere industriale. Quasi ogni attività semi-artigianale o industriale, di piccole o grandi dimensioni, impiega macchinari di ogni sorta che, sottoposti ad usura costante, necessitano spesso di interventi di riparazione. Un’officina meccanica può occuparsi di questo tipo di lavori o fornire le parti e le componenti nuove che vengono impiegate dai tecnici addetti alle riparazioni.
Anche l’aspetto logistico e, più in generale, il contesto in cui si collocherebbe l’attività non va tralasciato. Un’officina di successo, infatti, deve essere ben collegata rispetto alle arterie viarie principali e, al contempo, disporre dello spazio necessario per accogliere le attrezzature, i macchinari per le lavorazioni specializzate e di ampi accessi qualora i materiali lavorati siano destinati alla produzione od all’assemblaggio di componenti e strutture di grandi dimensioni.
• Requisiti per aprire un’officina meccanica
I requisiti per l’avvio di un’officina meccanica ricadono sia nell’ambito economico – finanziario sia in quello burocratico. Per quanto riguarda il primo, si tratta soprattutto della disponibilità di fondi sufficienti per avviare l’attività (ossia per acquistare le attrezzate, affittare i locali e assumere il personale). È anche possibile reperire almeno una parte di tali fondi richiedendo un finanziamento, secondo quanto stabilito da un Decreto Legislativo del 2000.
L’aspetto burocratico prevede l’espletamento di una serie di formalità previste per molte altre attività:
- apertura di una partita IVA, con relativo codice Ateco;
- iscrizione al Registro delle Imprese presso la locale Camera di Commercio;
- invio della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al comune in cui ha sede l’officina;
- invio della richiesta per l’esposizione di un’insegna;
- regolarizzazione delle posizioni INPS e INAIL di tutti i dipendenti dell’impresa;
- ottenimento dei permessi relativi alla sicurezza e delle certificazioni di agibilità dei locali destinati ad ospitare le attività lavorative dell’officina.
Inoltre va tenuto presente che le normative di riferimento variano a seconda della Regione, per tanto i requisiti e gli adempimenti possono essere anche molto diversi a seconda del luogo in cui avrà sede l’officina.
Per le officine di autoriparazione, invece, bisogna rispettare i requisiti imposti dalla Legge 122 del 1992 (che regolamenta l’attività degli autoriparatori) e dalla Legge 224 del 2012 che ha individuato una nuova figura professionale, quella del meccatronico. Si tratta di un operaio specializzato in interventi di meccanica ed elettronica, abilitato all’esercizio della professione solo se in possesso della specifica certificazione. Il più recente assetto normativo definisce in dettaglio i requisiti per il conseguimento della qualifica di meccatronico ed affida alle Regioni l’organizzazione dei corsi di formazione propedeutica.
• Finanziamenti per aprire un’officina meccanica
Chi decide di avviare un’officina meccanica può beneficiare di specifici contributi. Si tratta dei finanziamenti previsti a favore di chi intende aprire un’attività in forma societaria regolamentati dal D.lgs. 185/2000 (“Incentivi all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego“). I soggetti ammessi alle agevolazioni possono beneficiare di:
– contributi a fondo perduto e mutui agevolati, per gli investimenti, secondo i limiti fissati dall’Unione europea;
– contributi a fondo perduto in conto gestione, secondo i limiti fissati dall’Unione europea;
– assistenza tecnica in fase di realizzazione degli investimenti e di avvio delle iniziative;
– attività di formazione e qualificazione dei profili imprenditoriali, funzionali alla realizzazione del progetto.
I beneficiari delle agevolazioni sopra indicate possono essere anche “le società, ivi comprese le cooperative di produzione e lavoro iscritte nel registro prefettizio” che siano composte esclusivamente da “soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, ovvero composte prevalentemente da soggetti di età compresa tra i 18 ed i 29 anni che abbiano la maggioranza assoluta numerica e di quote di partecipazione“. In aggiunta, possono godere delle agevolazioni anche i soci che detengono la maggioranza numerica assoluta e delle quote di partecipazione. Sono invece escluse dalle agevolazioni le ditte individuali, le società di fatto e quelle aventi un unico socio.
Secondo quanto riportato nel testo di legge, i contributi vengono erogati solo per i progetti finanziabili, ovvero quelli “relativi alla produzione di beni nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato o dell’industria ovvero relativi alla fornitura di servizi a favore delle imprese appartenenti a qualsiasi settore“. Un’officina meccanica rientra quindi tra i progetti che possono far accedere ai finanziamenti, in quanto si tratta di un’attività destinata alla fornitura di una serie di servizi pertinenti ad un determinato ambito.
Le agevolazioni vengono selezionate ed erogate per mezzo dell’Agenzia per lo Sviluppo. La modalità di erogazione dei finanziamenti viene determinata, tramite appositi regolamenti e disposizioni, dal Ministero del Tesoro. L’importo complessivo del contributo non può superare la cifra di 129.114 euro mentre quello del mutuo agevolato non può essere superiore al 50% del contributo erogabile.
• Acquistare all’asta le attrezzature
Come già sottolineato in precedenza, un’officina meccanica può effettuare una vasta gamma di lavorazioni; per tanto, le attrezzature ed i macchinari necessari all’attività sono molteplici. L’acquisto degli utensili e degli strumenti di lavoro può rappresentare un onere che non sempre è possibile sostenere, soprattutto se si prediligono prodotti nuovi; una buona alternativa è rappresentata dal mercato dell’usato, accessibile anche attraverso le aste online. Le gare aperte su portali specializzati in genere mettono in vendita articoli provenienti da attività dismesse o in ristrutturazione. Ciò nonostante, è possibile concludere buoni affari, assicurandosi un prodotto di qualità ad un prezzo conveniente. Il principale vantaggio nell’acquistare prodotti all’asta è di natura economica: risparmiando sulla cifra d’acquisto si preservano risorse che possono essere indirizzate verso altri settori dell’impresa.
Ad ogni modo, è bene affidarsi ad intermediari affidabili, come Logic Bid, quando si ha intenzione di partecipare ad un’asta digitale. La procedura da seguire è piuttosto semplice: anzitutto è necessario registrarsi al portale, inserendo i dati anagrafici dell’utente e quelli dell’azienda di riferimento (quest’ultima verrà indicata sulla fattura di pagamento in caso di aggiudicazione del prodotto all’asta). Fatto ciò, e individuato l’articolo di proprio interesse, è bene fare le opportune valutazioni (rapporto qualità prezzo, congruenza del prodotto con le proprie esigenze etc.). A questo punto, individuato l’obiettivo, si può prendere parte alla gara d’asta e formalizzare la propria offerta: l’utente riceverà una e-mail di conferma all’indirizzo indicato in fase di registrazione; se tale conferma non dovesse arrivare, è probabile che l’offerta sia stata rigettata perché la cifra è stata digitata in modo errato o perché inferiore al prezzo di riserva imposto dal venditore.