Ammortamento dei beni strumentali, come fare

Ogni azienda, per lo svolgimento delle proprie attività, necessita di attrezzature, macchinari ed accessori preposti allo scopo. L’acquisto di questo genere di beni riveste, fisiologicamente, un’importanza fondamentale nell’economia dell’attività aziendale; per questo, è bene conoscere tutti gli aspetti contabili della gestione dei beni strumentali.

  • Cosa si intende per beni strumentali

Quando si parla di ‘beni strumentali‘ ci si riferisce ai beni che un’azienda acquisisce per un utilizzo pluriennale. I beni strumentali possono essere materiali o immateriali (macchinari, attrezzature, accessori, hardware, software) e, come detto, sono elementi a medio e lungo ciclo di utilizzo destinati a vari settori costitutivi dell’azienda: produzione, distribuzione, amministrazione e quant’altro. La versione online de L’Enciclopedia Treccani ne fornisce la seguente definizione: “l’insieme delle tecnologie, delle macchine e dei sistemi destinati a realizzare i processi di trasformazione che sostengono il ciclo di vita di tutti i prodotti industriali dalla concezione al riciclo“.

Per avere un’idea più chiara di cosa possa rappresentare un bene strumentale, ecco un elenco non esaustivo di oggetti materiali ed immateriali che rientrano nel novero di questa specifica categoria di risorse a scopo strumentale:

  • terreni;
  • fabbricati (beni strumentali immobili);
  • attrezzature produttive;
  • macchinari d’ufficio (computer, fax, stampanti, telefoni e simili);
  • mobilio e arredamento;
  • automezzi (veicoli commerciali, macchine di rappresentanza, macchine operatrici etc.);
  • imballaggi;
  • costi di impianto, ampliamento, ricerca, sviluppo, promozione pubblicitaria;
  • diritti di brevetto industriale o di utilizzo di opera di ingegno;
  • concessioni, licenze, marchi e diritti affini.

In genere, tali beni possono essere acquistati dall’azienda (che ne acquisisce la proprietà) oppure ottenuti in altro modo, come ad esempio usufrutto, leasing, affitto o comodato d’uso. Parimenti, se di proprietà dell’azienda, possono essere venduti a soggetti terzi e generare nuovi ricavi. I beni strumentali si dividono in due grandi categorie: ‘per natura‘ e ‘per destinazione‘; vediamo di seguito quali sono le principali differenze.

  • I beni strumentali per natura sono quei beni destinati ad un solo tipo di utilizzo, a meno di non essere sottoposti a trasformazioni radicali;
  • I beni strumentali per destinazione, invece, sono quelli destinati all’impiego esclusivo da parte dell’azienda che ne acquisisce la proprietà (o qualsiasi altro diritto reale di utilizzo).

 

  • Cos’è l’ammortamento dei beni strumentali

Per i beni strumentali è previsto il cosiddetto ‘ammortamento‘. In generale, l’ammortamento è quella pratica fiscale e contabile per cui è possibile dedurre una spesa nell’arco di più esercizi commerciali, a meno che l’ammontare della spesa non sia inferiore o uguale a 516,46 euro. Le aziende sono obbligate, per legge, a rendicontare tutti i movimenti relativi ad un bene strumentale di proprietà (o sul quale vantano un qualsiasi altro diritto reale) nel Registro dei Cespiti; qui sono riportate voci quali il costo di acquisto, il valore annuale di ammortamento e qualsiasi altro passaggio, come ad esempio la dismissione o la vendita ad un soggetto terzo.

L’ammortamento è previsto per ogni bene strumentale acquistato, sia esso nuovo oppure no. Un’azienda, infatti, può scegliere un prodotto usato o meno per soddisfare le proprie necessità (sostituire macchinari o strumentazioni ormai inutilizzabili o ampliare l’equipaggiamento complessivo dell’attività). Nel primo caso, può usufruire di una specifica agevolazione – denominata ‘Nuova Sabatini‘ – che prevede un contributo rivolto alle piccole e medie imprese, ad incentivare questo genere di spese (predisposto solo per i beni strumentali nuovi). Se, invece, l’azienda fa valutazioni di carattere diverso, e intende propendere per un minor esborso economico su di un singolo asset, può optare per l’acquisto di un bene usato. Il web, in tal senso, offre numerose possibilità. Una, in particolare, è costituita dalle aste online alle quali è possibile prendere parte tramite portali specializzati come Logic Bid. Per partecipare ad un bando d’asta, è necessario anzitutto registrarsi al sito, indicando anche il nome dell’azienda (che poi comparirà sulla fattura in casa di vittoria della gara d’asta). Fatto ciò, si può procedere ad individuare il prodotto che meglio si adatta alle proprie esigenze economiche, tecniche e logistiche. Quando si è sicuri di aver trovato l’asta giusta, con un buon rapporto qualità prezzo, si può formalizzare la propria offerta; se questa è stata accettata, l’utente riceve una comunicazione via e-mail all’indirizzo comunicato in fase di registrazione; in caso di mancata conferma, è possibile che l’importo dell’offerta non sia stato digitato correttamente oppure sia inferiore al prezzo di riserva – che può non coincidere con la base d’asta – imposto dal venditore dell’articolo.

  • Quali sono le regole

L’ammortamento beni strumentali è una procedura soggetta a regole e parametri ben precisi. Anzitutto, le quote di ammortamento di un bene strumentale possono essere dedotte a partire dell’esercizio corrispondente all’entrata in funzione (ossia dall’inizio dell’utilizzo effettivo) del bene acquistato.

In aggiunta, la deduzione è ammessa solo nella misura calcolata in base ai coefficienti di ammortamento stabiliti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (tramite il decreto ministeriale del 31 dicembre 1988). Tali coefficienti risultano ridotti della metà per il primo esercizio, a meno che l’azienda non scelga un ammortamento basato sul calcolo del periodo di utilizzo all’interno dell’esercizio di ammortamento. Qualora il bene venga dismesso o distrutto prima di essere stato ammortato del tutto, il valore residuo può essere dedotto. Per i beni il cui costo di acquisto non supera la soglia dei 516,46 euro, è prevista la deduzione integrale ma il bene deve essere comunque iscritto nel Registro dei Cespiti in quanto concorre alla costituzione del patrimonio aziendale.

  • Scritture contabili

Per ‘scrittura contabile‘ si intende la registrazione delle operazioni economiche e finanziare di un’azienda. In genere, vanno fatte alla fine di un esercizio, ossia il 31 dicembre di ogni anno, fatta eccezione per i casi particolari in cui l’esercizio commerciale ha una periodicità diversa non coincidente con l’anno solare.

La contabilità relativa all’ammortamento dei beni strumentali è piuttosto articolata, per via dei passaggi necessari ad eseguire correttamente la registrazione di tutte le voci relative alla gestione del bene: la voce di spesa (da inserire nelle immobilizzazioni), gli ammortamenti periodici, l’inserimento di eventuali costi aggiuntivi e, in caso di vendita, l’eventuale realizzazione di una plusvalenza o di minusvalenza.

In concreto, per stilare correttamente la scrittura contabile relativa all’ammortamento di un bene strumentale, è necessario seguire i seguenti passaggi:

  • il conto di destinazione del valore imponibile sull’acquisto va inserito in un conto patrimoniale e non economico (poiché non si tratta di un bene di consumo né di un servizio);
  • va creato un conto di ammortamento, all’interno del quale registrare periodicamente le quote dello stesso, in cui riportarne l’ammontare alla fine di ogni esercizio;
  • la cifra dell’ammortamento è la stessa nelle colonne ‘dare’ e ‘avere’: in modo tale, alla fine del periodo di ammortamento, il mastrino del conto risulterà azzerato.

Per l’ammortamento integrale dei beni strumentali il cui costo è inferiore o pari a 516,46 euro (realizzabile nel primo esercizio in cui il bene viene utilizzato), la spesa non va inserita nelle immobilizzazioni ma nel conto economico, registrando l’intero importo nella sezione ‘avere’ del fornitore e indicando il valore di acquisto e l’imponibile sull’acquisto nelle sezioni ‘dare’, così da azzerare il computo.