Come si calcola il rendimento di un investimento
In ambito economico e finanziario, gli investimenti sono operazioni all’ordine del giorno. Ciò nonostante, si tratta di operazioni che devono essere pianificate con cura ed attenzione, tenendo in considerazioni tutti i parametri che possono determinarne la buona o la cattiva riuscita. Un’attenta valutazione delle prospettive connaturare al tipo di investimento è cruciale per l’investitore, ossia il soggetto che implementa attivamente l’investimento. Questo perché, è bene ricordarlo, un investimento rappresenta un impegno di asset e risorse che l’investitore mette in gioco per aumentare il proprio capitale o il valore dei beni in proprio possesso. Naturalmente, operazioni di questo tipo sono orientate ad assicurare un saldo positivo che può essere perseguito solo per mezzo di accurate valutazioni preliminari, che tengano in conto criticità e fattori di rischio. In concreto, ciò si traduce in un calcolo del rendimento dell’investimento: vediamo di seguito di cosa si tratta.
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Perché è importante calcolare il rendimento
L’importanza del calcolo del rendimento di un investimento risiede nella capacità di tutelare gli interessi dell’investitore. In altre parole, il soggetto che attivamente mette a disposizione le risorse da investire (o se ne fa garante) ha bisogno, a tutela del proprio tornaconto, di conoscere quale sarà – in maniera indicativa – il rendimento, in termini economico-finanziari, del proprio investimento.
In sostanza, calcolare la rendita (ossia “quanto rende”) un investimento serve a:
- valutare la bontà dell’investimento;
- valutare e quantificare il capitale da investire;
- stimare la durata dell’investimento sulla base delle esigenze e delle possibilità dell’investitore;
- valutare la possibilità di trovare uno o più soci;
- scegliere il tipo di investimento.
Può sembrare banale ma non sempre un investimento molto redditizio, ossia con un elevato rendimento percentuale, è preferibile. L’investitore, infatti, deve valutare anche altri aspetti: il capitale da investire inizialmente e la durata dell’investimento. La rendita, di per sé, non basta a determinare la fattibilità o l’opportunità di un’operazione: se il portafoglio iniziale è troppo elevato (o troppo ridotto), l’investitore può essere scoraggiato, così come se la durata è eccessiva.
Ad ogni modo, stimare la rendita di un investimento è un passaggio molto significativo: i risultati ottenuti dalla valutazione del rendimento possono orientare, in un senso o nell’altro, la decisione dell’investitore rispetto alla possibilità di procedere o meno alla sottoscrizione dell’investimento.
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Cosa si intende per rendimento
In economia e finanza, il rendimento (o, più propriamente, rendimento alla scadenza) corrisponde ad un preciso valore, ossia quello dell’utile realizzato dall’investitore al termine della scadenza dell’investimento. Si tratta di un parametro che viene espresso in percentuale ma può anche essere quantificato in maniera diversa. In sintesi, il rendimento di un investimento è la differenza che sussiste tra portafoglio a scadenza e quello all’inizio del periodo di investimento. Sulla base di questa premessa, il rendimento (o rendita) può essere:
- positivo
- negativo o nullo.
Nel primo caso, l’investimento si è rivelato favorevole, assicurando un utile all’investitore. In pratica, l’operazione ha fatto guadagnare un surplus a quest’ultimo. Esempio: un investimento iniziale di 1.000 euro ha prodotto un portafoglio alla scadenza del valore di 1.200 euro; il saldo (+200 euro), rappresenta il rendimento attivo dell’investimento. Una rendita nulla (o quasi) può registrarsi su determinati tipi di investimento, come ad esempio l’acquisto titoli e obbligazioni i cui tassi sono prossimi allo zero, per via del valore di rendimento non particolarmente alto. In tal caso, però, il risultato finale dell’investimento è ampiamente preventivabile, e ciò consente all’investitore di pianificare accuratamente la propria strategia.
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Come si calcola il rendimento
Il rendimento di un investimento (di qualsiasi natura) può essere calcolato per mezzo di una specifica formula matematica: R= [(M-I)/I] x 100.
(R) rappresenta il rendimento, (M) il montante e (I) gli interessi. (M) corrisponde al capitale comprensivo degli interessi maturati mentre (I) indica le risorse investite. L’interesse può essere a sua volta calcolato ricorrendo ad un’altra formula matematica per cui I=C(i)(t). In questa formula, (i) corrisponde al tasso di interesse e (t) al tempo coincidente con la durata dell’investimento del capitale C. Per tanto, per quantificare il rendimento è necessario essere a conoscenza di tre fattori: l’ammontare della cifra da investire, il tasso di interesse imposto sullo stesso e la durata. Esempio: poniamo il caso di un investimento da 10.000 euro, con un tasso di interesse del 5%, della durata di 4 anni.
Dovendo calcolare il montante (M) di questa operazione, basta applicare la formula M = C + I; per cui:
M (montante) = 10.000 euro (capitale) + interesse
Calcoliamo singolarmente a quanto ammonta l’interesse, ricorrendo alla formula I=C(i)(t). Per tanto, il valore di I sarà dato dalla seguente operazione: 10.000 euro (capitale) x (5/100) x (4 anni). Il risultato è 2.000 euro, che rappresenta l’interesse complessivo maturato dall’investitore nell’arco di tempo di durata dell’investimento. Questo dato ci permette di calcolare il montante che, in questo esempio, corrisponde a 12.000 euro. Immettendo tutti i dati nella formula iniziale si ha: R = [(12.000 – 2.000)/2.000] x 100 = 500. Il valore corrisponde al rendimento annuo; per quantificarlo in percentuale basta moltiplicarlo per i 4 anni dell’investimento e rapportarlo al portafoglio iniziale mediante una semplice proporzione: 2.000: 10.000 = x: 100. X è il rendimento in percentuale, ossia il 20%. Da questo calcolo emerge chiaramente come non bisogna confondere il tasso di interesse con la rendita effettiva.
In alternativa, è possibile ricorrere ai numerosi simulatori online che permettono, in maniera semplice e veloce, di calcolare il rendimento di un investimento inserendo i parametri già citati, oppure digitando il valore dell’importo finale, così da ottenere la quantificazione in percentuale del rendimento dell’investimento rispetto al montante realizzato. Da ciò si evince come il calcolo possa essere fatto sia prima di realizzare l’investimento (calcolo a scopo valutativo) sia dopo, in modo tale da avere una stima del rendimento effettivamente realizzato; in tal caso, il calcolo avrà scopo comparativo, in quanto consente all’investitore di confrontare i riscontri reali con le previsioni di rendimento effettuate in precedenza.
Un altro metodo per effettuare l’operazione è quello di ricorrere ad un foglio di calcolo Excel. La procedura è piuttosto semplice: basta inserire le diciture “importo investimento”, “capitali frutto di investimento” e “rendimento” nelle prime tre caselle della prima riga del documento (rispettivamente, A1, B1 e C1). Nella seconda riga vanno inseriti gli importi corrispondenti alle prime due voci, preceduti dal punto interrogativo. Nella casella C2, invece, in corrispondenza della voce “rendimento”, va inserita la formula che deve essere poi accettata cliccando sul tasto “check”. Selezionando l’icona “%” dal menù in alto, la formula del rendimento sarà inserite tra quelle disponibili su Excel; una volta completata la procedura, basta cliccare su “calcola foglio” per ottenere il dato relativo al rendimento dell’investimento.
Per calcolare il rendimento semplice di uno strumento finanziario, come ad esempio un titolo, serve una formula diversa:
RS (rendimento semplice) = I/P x 360/N x 100.
(I) corrisponde all’investimento, (P) è il prezzo del titolo singolo e (N) è la durata dell’investimento.